La qualità della vita negli ultimi decenni potrebbe teoricamente essere molto migliorata, grazie all’opera di prevenzione e cura sanitaria di patologie fino a poco tempo fa molto invalidanti, se non addirittura mortali. Pensiamo solo agli antibiotici, alle metodiche di diagnosi precoce più avanzate (ad esempio, la risonanza magnetica nucleare), ai farmaci sempre più specifici.
Inoltre, crediamo di stare diventando sempre più longevi, leggendo di una vita media che si allunga progressivamente. E questo ci fa sentire quasi immortali e sicuri di essere sulla strada del “benessere”.
In realtà, la qualità della vita dovuta al nostro stato di salute va peggiorando inesorabilmente. Infatti, insieme ad un allungamento della vita media si sta registrando anche un allungamento della fase della vita in cui abbiamo bisogno di cure e di assistenza, perché se è vero che viviamo sempre più a lungo è purtroppo anche vero che iniziamo sempre prima ad essere dei malati cronici, vivendo perciò sempre più a lungo “male”.
Tra l’altro l’aumento di questa fase di vita da malati si allunga molto di più di quanto si sta allungando la vita media. Possiamo ad esempio dire di vivere mediamente 1 anno di più di quanto si vivesse dieci anni fa, ma purtroppo iniziamo a vivere male 5-6 anni prima di quanto succedesse dieci anni fa!
I motivi di questo peggioramento sono diversi. Il primo, che trattiamo qui, è l’alimentazione che seguiamo. Ma non dobbiamo pensare tanto ai fast food e al cibo spazzatura, che pure un ruolo ce l’hanno, quanto all’abitudine di concentrare pochi nutrienti, o addirittura solo uno, in gran quantità, in pochi pasti giornalieri.
Il problema principale quindi è la distribuzione errata dei pasti e degli alimenti che li compongono nella giornata tipo.
Il corpo umano invece ha avuto, per centinaia di migliaia di anni, tra le sue caratteristiche positive quella di potersi procurare cibo, di vario tipo, in continuazione, potendo anche contare sulle riserve e sulla previsione dell’immediato futuro.
Tante mode del momento, tanto più seguite quanto più strane, hanno poi contribuito a confonderci, creando false regole: abbinamenti da evitare…, cibi miracolosi…, cibi maledetti…, intolleranze…, etc.
Invece, distribuendo bene, ossia costantemente, nella giornata i nutrienti giusti il nostro cervello si sente appagato e ci consente uno stato di grazia mentale che poi influenzerà la nostra visione delle cose e, quindi, la qualità della nostra vita.
Marco De Angelis, Medico specialiazzato in medicina dello sport, Professore associato alla Facoltà di Scienze Motorie dellʼUniversità di LʼAquila e consulente dellʼIstituto di Medicina e Scienza dello sport del CONI.