di Francesco Ferrari [1]
Neurosystemics n° 25/2024
Lo scorso 19 novembre si è concluso con grande successo di partecipazione il secondo ciclo triennale di incontri che IEN ha proposto a tutti i dirigenti e i funzionari della Regione Liguria; un percorso di sviluppo-formazione chiamato “Incontriamo il nostro futuro. Dialoghi con esploratori di possibilità”. Un ciclo di incontri con il mondo che cambia intorno a noi, con testimoni di alto profilo (esploratori di possibilità) del mondo dell’impresa, della cultura, dello sport e di esperienze nazionali ed europee di servizio pubblico, per apprendere per metafore e migliorare nel proprio ruolo di leader dentro la Pubblica Amministrazione.
E come il primo incontro della stagione 2024 si era aperto con la testimonianza dell’attrice, sceneggiatrice e autrice Lucilla Giagnoni, così si è voluto chiudere questo ciclo con la testimonianza di un’altra donna, per affrontare il tema centrale della leadership. Col titolo “Una storia di leadership: come crescere e sviluppare le competenze di guidare gli altri” abbiamo fatto incontrare gli oltre 120 partecipanti con Zuleika Falcioni, ingegnere marchigiana, dal 2006 manager nella multinazionale americana Lincoln Electric.
Forte era la sorpresa iniziale dei presenti: una donna giovane catapultata in un contesto così lontano e ora qui, a raccontare cosa, che possa essere utile per noi? Ma l’incontro di oltre due ore senza interruzione ha potuto offrire dalla sua vivace e chiara esposizione un’ampia gamma di spunti da un’esperienza di leadership che si è rivelata estremamente interessante su diversi piani di lettura: la capacità, dalla “provincia”, di entrare in un contesto internazionale; di giovane donna capace di imporsi per le proprie attitudini e competenze, dimostrate sul campo; e poi la capacità di guidare gruppi sempre più vasti di collaboratori sparsi in più Paesi; la forza di superare momenti di forte crisi dei mercati e di prendere le decisioni al momento giusto. Un esempio di empowerment femminile, riconosciuto e sostenuto pur in un contesto decisamente maschile. Lincoln Electric è infatti nata nel 1895 a Cleveland ed è arrivata oggi ad essere presente in oltre 160 Paesi con più di 11.000 lavoratori. E il suo campo principale d’azione, per cui è leader mondiale sono le saldature. Un ambito di lavoro che istintivamente associamo a figure maschili.
In questo ambiente non semplice, Falcioni ha dimostrato nel tempo alcune qualità che le hanno consentito di essere protagonista, passando – come ci ha ricordato – “da soldato semplice a conduttore di altri”. Portando molti esempi e ricordi di questi vent’anni di lavoro nella stessa azienda (quindi in una condizione di stabilità per molti paragonabile al lavoro pubblico), ha elencato i principali atteggiamenti personali e comportamenti sfidanti: conoscere sé stessi, il primo passaggio, riconoscersi per le proprie qualità e motivazioni al ruolo assegnato e alle prospettive di crescita che l’azienda può offrire; quindi aver voglia di crescere, di mettersi alla prova e… saper cogliere le occasioni. Poi, saper gestire il cambiamento, sapendo che per accrescere la propria posizione è determinante fare più esperienze, cambiando settori, come nel suo caso, riuscendo così ad avere una visione sempre più ampia della propria organizzazione. E, nel proprio ruolo di leader, sapere di dover decidere, quindi imparare come meglio prendere le decisioni, senza delegare ad altri, ma certamente dopo un’analisi attenta delle condizioni in gioco. In questo è stato fondamentale per lei superare i conflitti, a volte le rivalità e le invidie (specie in quel settore dove molti uomini e capi trovavano difficile pensare che una donna potesse essere più abile o competente di loro). Per la sua esperienza è stato quindi importante seguire il motto “sul lavoro non c’è niente di personale”: far uscire il confronto da logiche emotive (amore/odio) per portarlo su un piano lucido di analisi delle diverse posizioni. “Ringraziare anche chi dice cose contro” e “saper temporeggiare per far digerire anche le decisioni indigeste” sono due tra le sue regole di guida del team o di negoziazione tra leader che si sono rivelate vincenti.
Zuleika Falcioni ha portato le sue riflessioni anche sul contesto del manager, sulla filosofia aziendale, che per essere vincente deve saper offrire alcune condizioni “ambientali” ai propri lavoratori. Le scelte in Lincoln Electric – premiata tra le 500 più etiche in USA – sono state di offrire sempre occasioni di sviluppo di talenti, a tutti i livelli, dando spazio alla volontà, alla capacità e all’innovazione dal basso e dall’interno. Poi, l’accessibilità come valore aziendale: ognuno può comunicare con tutti i livelli, tutti possono esprimersi potendo contare su una politica interna di “non ritorsione”, ma che richiama alla responsabilità e al valore richiesto e dato ad ogni lavoratore, a partire dai manager capaci di valorizzare i propri collaboratori. Come? Per Falcioni innanzitutto uscendo dal mito che il manager debba “sapere il 100%”, non costruendo un rapporto a senso unico verticistico, ma riconoscendo che i collaboratori sanno e possono esprimere almeno un 50%. E poi, spingendo sui punti di forza dei collaboratori, di ognuno di loro, sapendo bene che non tutti potranno esprimersi allo stesso livello, ma chiedendo comunque a ognuno di agire per migliorarsi; creando quindi un team che possa esprimere il massimo nel suo insieme.
Per chiudere, Falcioni non dimentica di darci una lettura della sua esperienza coi vertici aziendali: verso cui mostrare proattività (dire la propria e non tacere se non richiesta), pazienza (saper attendere e non pretendere che ci sia subito un cambiamento atteso), e investimento personale (non sempre si ottiene subito un riconoscimento, un premio per il proprio lavoro).
Tutto questo l’ha portata dall’iniziale ruolo di “packaging buyer” a diventare oggi direttrice Planning & Distribution in UE, Turchia, Africa e Medio Oriente. Per tutti i presenti, rimane un esempio chiaro di come la leadership per lei sia riassumibile in un modello d’azione: fare e dimostrare di saper fare.
[1] Formatore IEN