“Convenscion”, strizzava l’occhiolino il comico Bertolino con la sua caustica ironia sul mondo dell’impresa. La crisi ora sembra averne fermato o almeno rallentato l’uso.
Dietro all’organizzazione di una convention aziendale vi sono molte motivazioni: l’arrivo di una crisi, lo sfilacciamento dei rapporti interni, i mugugni dei capi, il disorientamento delle risorse umane, il futuro incerto.
Ma se è vero che spesso siamo rimasti delusi dai risultati delle convention, è anche vero che spesso abbiamo chiesto ad esse di rispondere a troppi obiettivi e di risolvere molteplici problemi.
Possiamo, allora, chiederci se oggi per superare la crisi basti aspettare che l’onda completi il suo passaggio sulla nostra testa o sia più opportuno provare a nuotare con energia verso la superficie per accelerare i nostri tempi di riemersione. Nelle crisi, infatti c’è bisogno di maggiore comunicazione, di maggiore velocità, di maggiore sintonia fra le persone per poter cambiare rapidamente e cogliere le poche opportunità che si socchiudono. Se scegliamo d’agire, allora risulta utile porsi alcune domande:
• come stringere le persone intorno ad un nuovo patto fondativo, ad una nuova interpretazione del nostro brand?
• è conveniente promuovere una convention anche in tempi di crisi? e cosa fare per capitalizzare al massimo questa occasione di comunicazione (divenuta ormai più rara)?
• su quali obiettivi conviene puntare e concentrarsi nell’organizzare una convention?
È proprio quando il cammino si fa duro che occorre riaccendere il sacro fuoco della voglia e dell’impegno delle persone.
Più che un singolo irripetibile evento, che però si brucia subito, serve, allora, un percorso di momenti mitici che producano un impatto emotivo prolungato. Dialoghi e “metaloghi” periodici e frequenti. Nuovi patti e metafore da proporre e coltivare. Dispositivi di ascolto e di confronto itineranti, che coinvolgono il vertice aziendale in prima persona. Solo così, forse, la convention può essere, anche oggi in tempo di crisi, un momento efficace e memorabile. Il risultato, il giro di boa, non la scorciatoia, per rafforzare l’anima dell’azienda, l’intelligenza emotiva delle persone e delle imprese.
Ed è proprio nei momenti di crisi che ce n’è più bisogno.
chairman
Marco Rotondi
Presidente IenProiezione di un filmatoMiti e riti
Lo sviluppo dell’intelligenza emotiva dell’Azienda
Walter Passerini
Responsabile IO Lavoro-Italia Oggi, Docente Università Cattolica
Eventi, Dialoghi, Ascolto
Il “patto aziendale” tra razionalità e passioni
Pietro Guindani
Presidente Vodafone Italia
Question Time 1
Domande per cogliere le opportunità offerte
dalle esperienze e dalle riflessioni fatte dai relatori
Gruppi di lavoro
lunch-buffet di primavera
Ascolto di un brano musicale
Trasformare la Corporate Identity
Dalla fedeltà alla condivisione della Vision
Renzo Fossati
Direttore Risorse Umane e Sistemi Erg
Trasformare le Convention in Esperienze formative
Creare appartenenza nell’Azienda “in frammenti”
Piermario Donadoni
Amministratore Delegato Metis
Question Time 2
Domande per cogliere le opportunità offerte
dalle esperienze e dalle riflessioni fatte dai relatori
Gruppi di lavoro