di Francesco Ferrari [1]

Neurosystemics n° 24/2024

Anche quest’anno IEN offre ai dirigenti e ai funzionari della Regione il percorso, ormai consolidato, di incontri con “testimoni del nostro tempo”, nel ciclo formativo interno che vuole sostenere il personale “apprendendo per metafore”. A fianco ai percorsi di sviluppo competenze, sempre curati dal nostro ente, e di altri percorsi formativi tecnici, questi incontri rappresentano una “boccata d’ossigeno” e uno sguardo oltre l’orizzonte della Pubblica Amministrazione, per ridare energie, motivazioni e consapevolezze a chi opera a servizio della comunità locale.

E il primo dei cinque appuntamenti attesi nel 2024, tra marzo e ottobre, è stato entusiasmante: oltre 140 partecipanti tra chi in presenza e chi in remoto sono rimasti all’ascolto e in dialogo per tre ore – senza pause – con la prima testimone, l’attrice, narratrice e direttrice teatrale Lucilla Giagnoni, che in un modo del tutto speciale ha toccato il tema della motivazione al servizio.

Ha raccontato il suo percorso artistico e professionale, che l’ha vista formarsi con artisti di fama come Paola Borbone e la scuola di Vittorio Gassman, passando per registi quali Squarzina, Bertolucci, Baricco, per poi scoprire la vera motivazione alla sua carriera: la narrazione, non essere attrice ma creatrice di significati. Poter dare voce, restituendo all’altro la voce e aprendosi alla scoperta di ciò che chiunque può avere dentro di sé e ha bisogno di far emergere, di ascoltare e di far ascoltare. La motivazione a trovare dentro di noi ciò che ha valore e che può essere comunicato.

E, con la sua voce narrante ha coinvolto tutti i presenti in un percorso di scoperta di quelle motivazioni a servire l’altro che la nostra cultura e la letteratura classica ci hanno tramandato, ricordando alcuni tra gli autori che sono stati in questi decenni al centro della sua narrazione e poetica: da Omero alla Blixen, da Ariosto a Levi, da Dante a Calvino. Innumerevoli i brani da lei richiamati per condurci a seguire una trama avvincente in cui nella sala della Regione sono improvvisamente comparsi Edipo re, Ulisse, Shahrazād, Dante stesso con Virgilio, il conte Ugolino, Bradamante… fino a Maria, madre di Gesù.

E così, seguendo un filo invisibile, ogni presente ha avuto modo di ripensarsi, di guardare a dei modelli archetìpici per comprendere le proprie scelte e dare spazio all’inespresso, a cercare e promuovere la motivazione nella propria vita, non per cambiare ma per “generare mondo”.

Per una biografia completa vedi: www.lucillagiagnoni.it

[1] Formatore IEN