THE CULTURE MAP: COME LE PERSONE PENSANO, LAVORANO E COMUNICANO NEI VARI PAESI

di Erin Meyer, 2021, ROI edizioni

culture map

Erin Meyer, professoressa presso INSEAD e vincitrice nel 2015 del Thinkers50 Radar Award, Ispirandosi agli studi di Geert Hofsteede (1991), uno dei più importanti ricercatori cross-culturali della storia, scrive questo libro che diventa subito una bussola fondamentale per chi lavora in team, aziende e ambienti multiculturali. Come i pesci non riconoscono l’acqua in cui vivono anche noi finché non usciamo dal nostro paese o incontriamo persone di nazionalità diversa facciamo fatica a riconoscere le caratteristiche della nostra cultura ed è facile poi dare per scontato cose che per gli altri scontate non sono affatto. Per lavorare con persone provenienti da culture diverse dalla nostra, allora, risulta cruciale conoscere le differenze culturali per evitare possibili fraintendimenti e trovare dei punti in comune.

Per conoscere meglio e categorizzare le diverse culture, Meyer identifica otto assi e otto rispettive domande in base alle quali ogni paese si posiziona in modo diverso.

Questi otto assi sono:

  • Comunicating: il canale di comunicazione preferenziale è esplicito o implicito?
  • Evaluating: i feedback negativi vengono dati in maniera diretta o indiretta?
  • Persuading: nel convincere qualcuno si parte dalla pratica o dalla teoria?
  • Leading: la leadership è direttiva o partecipativa?
  • Deciding: le decisioni sono prese tutti insieme o dall’alto verso il basso?
  • Trusting: la fiducia si basa sui risultati raggiunti o sulle relazioni?
  • Disagreeing: il disaccordo viene espresso o represso?
  • Scheduling: la pianificazione è rigida o flessibile?

 

Ogni cultura quindi si posiziona in punti diversi di ogni asse non tanto in maniera assoluta ma in relazione ad altre culture.  Nell’esempio riportato si può infatti vedere come la Cina e il Giappone, pur avendo simili stili di leadership (direttiva, hierarchical) hanno stili decisionali molto differenti; in Cina le decisioni vengono prese dall’alto verso il basso mentre in giappone nelle decisioni vengono coinvolti tutti i livelli organizzativi dando più importanza al consenso condiviso. Queste diverse modalità di decisione si riflettono poi sulla programmazione (scheduling) in quanto decisioni top-down sono più veloci da prendere ma necessitano modifiche e aggiustamenti in corso d’opera, mentre le decisioni che coinvolgono più livelli e di conseguenza più punti di vista sono più lente da prendere ma poi non hanno bisogno di essere successivamente modificate.

Questo è solo un esempio di come riconoscere i diversi aspetti di culture, che magari per noi occidentali possono sembrare molto simili, può risultare fondamentale nel momento in cui interagiamo con persone provenienti da diversi paesi.

 

Margherita Rotondi

 

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