Elena Peron, HR Business Partner di Sanofi, l’azienda farmaceutica francese presente in Italia con le sedi di Milano, Modena e Roma, ha presentato in occasione del convegno IEN dello scorso ottobre il progetto “Smart Working” vincitore del premio “Qualità della vita, Qualità del lavoro 2015”.
Il progetto Smart Working è partito nell’aprile 2014 in via sperimentale con una durata iniziale di 6 mesi e prevedeva la possibilità di lavorare a casa un giorno alla settimana. Il progetto è stato avviato sulle tre sedi italiane inizialmente per far fronte all’esigenza del pendolarismo. Non sono stati definiti limiti di ruolo, di posizione, di seniority o di attività perché uno degli obiettivi del progetto è quello di dare un nuovo messaggio culturale e sviluppare una nuova leadership manageriale basata sui risultati, sul rispetto e sulla fiducia anziché sul presenzialismo. Sono state definite solamente delle condizioni di priorità di natura famigliare e legate al pendolarismo. E’ stata successivamente estesa la flessibilità a tutta la settimana, dal lunedì al venerdì, ed è stato strutturato un processo di preventiva richiesta di autorizzazione dei manager.
La giornata di lavoro non è fissa, può essere pianificata di volta in volta, in base alle proprie esigenze. E’ una giornata di 8 ore, con un business time molto elastico e sono possibili interruzioni medio lunghe con il consenso del manager, laddove ci siano esigenze. Sono stati attivati tutti i sistemi tecnologici in modo tale che chi lavora da casa sia assolutamente integrato nelle dinamiche aziendali. Questo perché lavorare a casa non è un tabù e neppure un privilegio, è semplicemente un nuovo modo di lavorare. Si è fisicamente altrove ma si hanno tutti gli strumenti per poter essere operativi nel contesto lavorativo.
Oggi, ci sono 165 collaboratori in flessibilità, circa il 40% degli aventi diritto. Quali sono i benefici che ha portato in azienda lo Smart Working? Un tema emerso dalla survey realizzata a seguito dell’avvio del progetto è stato quello della concentrazione: molte persone hanno detto che a casa lavorano meglio soprattutto per realizzare le attività più analitiche in cui bisogna essere concentrati. Grazie a questo progetto, tantissimi manager stanno sperimentando un nuovo rapporto fiduciario con i propri collaboratori e soprattutto si ha una autogestione delle proprie attività veramente focalizzata al risultato. Inoltre, la possibilità di lavorare da casa consolida la motivazione dei collaboratori e aumenta l’engagement.