30 ANNI DI RETORICA SULL’ENGAGEMENT E LA MOTIVAZIONE, MA VA SEMPRE PEGGIO…
RIGENERARE L’ENERGIA DEL RINASCIMENTO NELLE NOSTRE ORGANIZZAZIONI
Numerosi fattori hanno determinato in questi anni una vistosa perdita di motivazione nei contesti di lavoro. Questa flessione di motivazione è certo legata alla trasformazione dell’atteggiamento e delle aspettative nei confronti del lavoro emersa in questi anni, che oggi descriviamo con le espressioni Great Resignation (dimissioni volontarie) e Quiet Quitting (abbandoni silenziosi).
Tuttavia è importante riconoscere che in molti casi si è fatto molto poco per le persone e non si è investito a sufficienza su alcune strade possibili.
Quali?
- Attenzione alle persone, alla loro soddisfazione e benessere in modo davvero integrato e non superficiale o parziale attivando tutte le leve che li determinano
- Costruzione di un più solido asse di collaborazione tra business e HR per affrontare il tema
- Modalità di apprendimento e sviluppo delle competenze che valorizzino la relazione, la corporeità, la riflessività, la bellezza come risorse per il potenziamento delle persone superando l’attuale overdose di digital training
- Puntare sulla forza mobilitante della visione e degli scopi di valore condivisi
- Approccio manageriale che vada oltre l’imitazione di modelli anglosassoni globalizzati e riparta dall’identità e genialità italiana che col Rinascimento Industriale degli anni cinquanta hanno ricostruito e rigenerato il nostro paese
- Processi e ruoli che generino esperienze di senso e imprenditività
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