Smart working per liberare le strade di Genova dopo il crollo del Ponte Morandi. In modo differente, e con diversa intensità, le aziende di Genova, ma anche importanti enti di ricerca, come il Cnr, hanno cercato soluzioni alternative per evitare ai propri dipendenti di rimanere intasati nel traffico e soprattutto contribuire ad intasarlo. Hanno accelerato, di fatto, quella che per alcuni era una politica aziendale virtuosa già rodata.
Dopo il crollo del ponte, complicatissimo momento per la città, alcune aziende genovesi si sono riunite per parlare di logistica ed economia e per discutere una strategia per ridurre gli spostamenti dei lavoratori in città, agevolando il traffico e riducendo l’inquinamento. E’ cresciuto così lo smart working a Genova.
Abb, l’azienda multinazionale svizzera specializzata nelle tecnologie per l’energia e l’automazione, ha iniziato a proporre lo smart working ai propri dipendenti già quattro anni fa; con il crollo del ponte ha dato ai responsabili delle unità genovesi la possibilità di aumentare il lavoro da casa o con orari agevolati. In questo periodo è una soluzione ideale che aiuterà a ridurre il traffico in città e a diminuire l’inquinamento.
Il Comune aveva già previsto il telelavoro per 500 dipendenti, ma l’esperienza del Ponte Morandi ha impresso un’accelerazione con ben mille adesioni. Anche Regione Liguria ha avviato la sperimentazione a partire dai residenti nelle aree urbane penalizzate dal crollo del viadotto sul Polcevera. L’Asl cittadina, Alisa e l’ospedale Galliera hanno avviato progetti di smart working. Tra gli altri aderenti alla rete, l’Iit ritiene di aver avuto un incremento del 30% nello smart working dal crollo del Ponte Morandi, con 77 su 441 dipendenti in telelavoro. Costa Crociere, Siemens, il Rina e TIM hanno su Genova numerosi aderenti al lavoro agile.
Il dramma di Genova potrebbe far intuire a molte più aziende quali siano i benefici dello smart working, innescando una vera rivoluzione nell’organizzazione del lavoro in una città in cui la maggior parte di attività è fatta di servizi.
Lo smart working è un modello lavorativo che si basa sulla fiducia e che crea una crescita motivazionale dei lavoratori, che sentendosi più liberi, si sentono anche più responsabili del loro lavoro in azienda.