Tra i differenti elementi che il diversity management dovrebbe presidiare, quello delle generazioni è sicuramente uno dei prioritari. Da un lato, con l’aumento dell’aspettativa di vita si sposta progressivamente l’età del pensionamento, dall’altro i giovani che entrano nei contesti organizzativi sono portatori di valori, aspettative, linguaggi completamente discordanti da quelli delle generazioni precedenti.
“Siamo di fronte a una situazione nuova, che deve essere affrontata anche a livello di progettazione di nuove modalità di gestione del personale. Comprendere i valori legati al lavoro delle differenti generazioni aiuterebbe le organizzazioni a strutturare il lavoro e le condizioni lavorative, nonché le pratiche e le politiche di gestione delle risorse umane, in maniera da essere veramente inclusive e valorizzanti” afferma Cristina Bombelli, l’autrice del libro.
La ricerca che viene proposta è stata svolta attraverso focus group e questionari con sette note aziende: BNP Paribas Succursale Italia, Gruppo Boehringer Ingelheim Italia, Cisco Systems Italy, Dow Italia, Microsoft Italia, Shell Italia, Verallia Saint Gobain Vetri. Nell’analisi è stata adottata una delle divisioni più comuni nel mondo anglossassone: baby boomers (nati tra il 1943 e il 1960), generazione X (nati tra il 1961 e il 1981) e generazione Y, nati dopo il 1982. La ricerca mette a fuoco tutti i differenti work values delle tre generazioni, rilevando uniformità ed eterogeneità interne alle stesse.
Molte sono le differenze: il contratto di ingaggio psicologico che veniva stabilito con un giovane in fase di assunzione venti anni fa, non è necessariamente valido nel momento dell’ingresso in azienda di un giovane della generazione Y; così come uno stile manageriale o un approccio alla formazione che soddisfi un lavoratore baby boomer potrebbe essere completamente incoerente con quanto richiesto dai dipendenti della generazione X. I baby boomers valorizzano la pluralità meno degli X e degli Y. Allo stesso modo la ricerca di work-life balance, equilibrio fra vita privata e lavoro, caratterizza fortemente la generazione Y e non è egualmente riscontrabile nei baby boomers, che sono indiscutibilmente la generazione che ha sempre messo al primo posto il lavoro e la carriera al fine di ottenere approvazione sociale.
Generazioni in azienda è una base sulla quale riflettere per ogni elemento di diversità e per cogliere i cambiamenti, spesso molto veloci, che caratterizzano l’attuale contesto sociale ed organizzativo.