L’Outdoor training parla di un apprendimento che avviene attraverso l’esperienza e in particolare attraverso l’esperienza in ambiente (o meglio fuori dalla zona sicura, in un terreno di avventura che equivale ad un topos psicologico che chiamiamo challenge area). Per meglio comprende l’Outdoor Training il seguente diagramma è alquanto prezioso:
In questo articolo si approfondisce il tema della metafora ed in particolare il tema della proiezione identificativa delle cose umane nelle esperienze e viceversa: infatti nell’OMT® la metafora lega “ le attività sviluppate nell’outdoor con le situazioni reali dei contesti lavorativi”. La metafora è appunto una figura retorica che accosta volontariamente due cose diverse come un oggetto ambientale e un sentimento come fosssero il medesimo e tratta l’uno come fosse l’altro. Di qui il fatto che necessariamente la metafora comporta una proiezione identificativa.
Nell’articolo si vuole provare a sondare come è mutato il rapporto della psicologia e in particolare della terapia con la proiezione, usando tre paradigmi di lettura (psicoanalisi, psicoterapia della Gestalt e outdoor training nel metodo OMT®) per evidenziare:
- che non è solo un cambiamento di mezzo, ma è un cambiamento epistemologico profondo nelle pratiche di cura e di formazione
- comporta anche una mutata posizione dell’operatore che la utilizza.
In particolare si esploreranno tre paesaggi:
- L’analisi delle proiezioni identificative e del transfert per la Psicoanalisi
- La messa in scena nella terapia della Gestalt
- La vestizione metaforica di un obiettivo formativo ed immersione totale in una esperienza nell’outdoor training OMT®.
Massimo Galiazzo, Trainer certificato OMT®, laureato in Filosofia e in Scienze dell’educazione con interesse per il disagio giovanile, l’educazione degli adulti e le pedagogie del corpo. Ha fondato un’associazione a Padova che si occupa di montagnaterapia inserita all’interno di un movimento nazionale che utilizza esperienze in montagna come riabilitazione, terapia e rieducazione nel disagio. Lavora come educatore in comunità terapeutiche. Istruttore di arrampicata libera del Cai di Padova, appassionato di alpinismo.