di Chiara Montanato

Neurosystemics n° 4/2016

gennaio 2016

Abbiamo chiesto a Chiara Montanato, che si è recentemente laureata con una tesi sul Wellness Organizzativo®, di sintetizzare per noi alcuni degli aspetti più interessanti del suo lavoro di ricerca.

Il tema del benessere all’interno delle organizzazioni è da anni oggetto di studio. Tuttavia, nella maggior parte dei casi vengono privilegiati studi volti ad attenuare gli effetti dello stress, ad impedire episodi di burnout ed evitare l’insorgenza di conflittualità.

Inoltre, attualmente il denaro non può più essere concepito come unica leva motivazionale per incentivare i propri dipendenti. La teoria relazionale della felicità in questo senso viene in aiuto dimostrando che un aumento del reddito ha un effetto positivo sulla felicità solo fino a una certa soglia, al di là della quale diventa negativo; questo accade perché nel raggiungere uno “stato di felicità” entrano in gioco fondamentali rapporti intersoggettivi.

Alla luce di queste considerazioni, la sfida per le aziende e per chi opera nelle risorse umane, è quella di raggiungere Wellness Organizzativo®, ovvero creare ambienti psico-fisico-organizzativo-relazionali capaci di generare benessere e soddisfazione, se non addirittura felicità nelle persone che vi lavorano.

Esempi virtuosi in tal senso ci giungono, per esempio, da due note aziende italiane: Barilla e Ferrero.

Barilla ha avviato nel 2013 il progetto “Smart Working”, attraverso il quale favorisce il lavoro a distanza, superando il paradigma del luogo di lavoro inteso come spazio fisico in cui ci si reca quotidianamente. Grazie a questa iniziativa in Barilla viene incoraggiata la diversità, permettendo a target differenti di trovare una propria modalità di erogare la prestazione più compatibile con le proprie esigenze; al contempo il progetto ha permesso di prendere coscienza della contaminazione sempre più accentuata tra vita lavorativa ed extra lavorativa. L’azienda si è così dimostrata in grado di favorire flessibilità e personalizzazione, caratteristiche essenziali per stimolare una maggiore concentrazione sul processo lavorativo e, quindi, migliori risultati aziendali.

“Ferrero Care”, invece, è un progetto che contiene a sua volta altri progetti, creati con lo scopo di incidere sul Wellness Organizzativo® considerando istanze nuove (pari opportunità, diversity, innovazione); in questo caso viene riconosciuto il ruolo delle singole persone che operano nell’azienda, insistendo sui temi della responsabilizzazione, individuale e collettiva, e dell’autonomia.

Affinché il concetto di Wellness Organizzativo® si diffonda maggiormente nelle aziende è necessario, da un lato, abbandonare la metafora dell’ organizzazione come macchina (ancora estremamente diffusa) e dall’altro, diffondere una cultura manageriale più aperta al cambiamento, non più inteso come fonte di destabilizzazione, ma come opportunità di miglioramento.

Il percorso è ancora lungo e tortuoso, ma i segnali di successo dati da progetti come “Smart Working” e “Ferrero Care” mostrano che un accento sul tema del Wellness Organizzativo® si ripercuote positivamente sull’intera azienda. Qualora il benessere non venga strumentalizzato ai fini della mera crescita dei profitti dell’azienda e si tenga conto delle soggettività, prestando ascolto al singolo con il suo bagaglio di esperienze e di emozioni, il Wellness Organizzativo® è in grado di aumentare la redditività aziendale e contemporaneamente migliorare la qualità della vita dei lavoratori, il loro entusiasmo e la loro creatività.

La sfida del futuro per le grandi imprese, pertanto, è quella di far sì che la felicità non rimanga più un concetto tanto estraneo e distante dal mondo del lavoro, ma venga percepita come oggetto di concreto investimento e come risorsa.

 

Chiara Montanato, laureata in Scienze e tecniche psicologiche all’Università degli Studi di Genova con discussione della tesi sul tema del Wellness Organizzativo®.