Può l’industria darsi dei fini? Si trovano questi soltanto nell’indice dei profitti? Non vi è al di là del ritmo apparente qualcosa di più affascinante, una destinazione, una vocazione anche nella vita di una fabbrica?”
Così parlava Adriano Olivetti inaugurando lo stabilimento di Pozzuoli.
Una narrazione coinvolgente ed eticamente esemplare da parte di uno dei più grandi innovatori del Novecento per restituire dignità e senso a parole come responsabilità, rispetto della persona, conoscenza. Come scrive nella presentazione al volume Luciano Gallino, “in questi discorsi colpiscono i modi del comunicare e alcune affermazioni che si potrebbero definire datate, salvo poi scoprire che sono quanto mai attuali anche se ignorate dai contemporanei. Olivetti non vuol sembrare un imprenditore amico che parla agli amici operai, ma parla come un dirigente cosciente delle proprie responsabilità e determinato a farvi fronte”.